24 maggio 2009

Un mondo ideale


Fin da piccolo ho sempre idealizzato la vita, come del resto fanno tutti i bambini. Siccome siamo fortunati crediamo che tutto ci sia dovuto, la casa dove abitiamo, il cibo che mangiamo tutti i giorni, i giocattoli, la scuola, etc, etc. Quando cresciamo ci possiamo rendere conto che non è esattamente così. Ci sono molte popolazioni alle quali manca più o meno tutto, acqua, luce, medicine, tutte le cose essenziali di cui noi popoli fortunati non ci preoccupiamo neanche. Siccome non ci preoccupiamo di queste cose, dovremmo preoccuparci almeno di altre cose, meno essenziali ma, comunque importanti. Non dico che ignorare le difficoltà altrui sia una cosa buona, anzi, trovo che gli aiuti al "terzo mondo" e tutte quelle "strane riunioni" fatte al G8 sono sacrosante e per fortuna qualcuno ci ha pensato. Dico solo che, visto che siamo fortunati, dovremmo mettere più impegno nel migliorarci il più possibile in modo da poter aiutare veramente chi rimane dietro di noi. Non siamo perfetti e questa è una cosa che bisognerebbe tener bene a mente e se le cose non funzionano è colpa nostra e solo nostra. Un po' come la mafia, quando abbiamo capito che il problema più grande per sconfiggere la mafia era la nostra omertà abbiamo cambiato un po' e piano piano, pezzo per pezzo i castelli della mafia crollano. La stessa cosa vale per la politica, per i treni, per le banche, per tutto quello che non funziona. Dobbiamo smettere di essere reticenti, omertosi, dobbiamo "arrabbiarci" e denunciare tutto quello che non va bene. Perchè non è vero che tanto non cambia niente. Se lo vogliamo possiamo cambiare questo mondo, dipende solo da noi dal nostro coraggio, dalla nostra correttezza e dalla nostra ricerca della giustizia.

1 commento: