Giusto oggi, mentre stavamo regolarmente pranzando, ho visto un trafiletto che passava veloce sotto le facce seriose dei giornalisti che commentavano altre notizie. Il trafiletto suonava più o meno così: Obama, chiederò alleati azione forte contro Corea. Nel tempo stesso in cui passava in sovraimpressione lo leggevo. Mentre lo leggevo la mia mente si concentrava su tutte le parole prendendole una alla volta e scandendole perchè le potessi assimilare meglio. "Obama" "Alleati" "Forte" "Azione" "Contro" "Corea Del Nord". Mentre quel breve trafiletto scorreva via sul teleschermo lo seguivo con gli occhi, ma già la mia mente si inerpicava a tradurre in "volgare" quella frase "diplomatizzata". La prima traduzione che ne è partorita è stata: Gli USA attacheranno la Corea. Poi ci ho riflettuto e ho pensato che era un po' eccessivo muovere guerra contro chi effettua test nel proprio paese (anche se si trattano di test missilistici od atomici od entrambi). Successivamente mi sono ricordato che l'Europa non appoggerà mai un atto di guerra preventiva contro un governo asiatico appoggiato dalla Cina. Ci sono, ovviamente, in ballo troppi vantaggi economici che, sopratutto in questo momento di crisi globalizzata, non devono andare sprecati per una "ripicca" contro un regime totalitarista.
Giusto i soldi!
Giusto i soldi!
L'italia (e l'Europa) ha tentato di creare, in questi anni, una rete economica molto forte con i mercati asiatici (vedi Russia e Cina, ma non solo) e la vuole ovviamente consolidare. E' molto probabile quindi che quella "forte azione contro" citata prima si riferisse in realtà ad una sanzione economico-restrittiva nei confronti del governo di Piongyang. Azione che comunque, visto il delicatissimo gioco di equilibri di potere nel calderone asiatico(vedi Myanmar, Ceylon, Pakistan, Iran e la situazione ancora irrisolta dell'Afganistan), rischia di diventare una miccia di innesco per una ben più grave dimostrazione di forza.
Ciskye