26 maggio 2009

La memoria delle parole

Giusto oggi, mentre stavamo regolarmente pranzando, ho visto un trafiletto che passava veloce sotto le facce seriose dei giornalisti che commentavano altre notizie. Il trafiletto suonava più o meno così: Obama, chiederò alleati azione forte contro Corea. Nel tempo stesso in cui passava in sovraimpressione lo leggevo. Mentre lo leggevo la mia mente si concentrava su tutte le parole prendendole una alla volta e scandendole perchè le potessi assimilare meglio. "Obama" "Alleati" "Forte" "Azione" "Contro" "Corea Del Nord". Mentre quel breve trafiletto scorreva via sul teleschermo lo seguivo con gli occhi, ma già la mia mente si inerpicava a tradurre in "volgare" quella frase "diplomatizzata". La prima traduzione che ne è partorita è stata: Gli USA attacheranno la Corea. Poi ci ho riflettuto e ho pensato che era un po' eccessivo muovere guerra contro chi effettua test nel proprio paese (anche se si trattano di test missilistici od atomici od entrambi). Successivamente mi sono ricordato che l'Europa non appoggerà mai un atto di guerra preventiva contro un governo asiatico appoggiato dalla Cina. Ci sono, ovviamente, in ballo troppi vantaggi economici che, sopratutto in questo momento di crisi globalizzata, non devono andare sprecati per una "ripicca" contro un regime totalitarista.
Giusto i soldi!
L'italia (e l'Europa) ha tentato di creare, in questi anni, una rete economica molto forte con i mercati asiatici (vedi Russia e Cina, ma non solo) e la vuole ovviamente consolidare. E' molto probabile quindi che quella "forte azione contro" citata prima si riferisse in realtà ad una sanzione economico-restrittiva nei confronti del governo di Piongyang. Azione che comunque, visto il delicatissimo gioco di equilibri di potere nel calderone asiatico(vedi Myanmar, Ceylon, Pakistan, Iran e la situazione ancora irrisolta dell'Afganistan), rischia di diventare una miccia di innesco per una ben più grave dimostrazione di forza.
Ciskye

24 maggio 2009

Un mondo ideale


Fin da piccolo ho sempre idealizzato la vita, come del resto fanno tutti i bambini. Siccome siamo fortunati crediamo che tutto ci sia dovuto, la casa dove abitiamo, il cibo che mangiamo tutti i giorni, i giocattoli, la scuola, etc, etc. Quando cresciamo ci possiamo rendere conto che non è esattamente così. Ci sono molte popolazioni alle quali manca più o meno tutto, acqua, luce, medicine, tutte le cose essenziali di cui noi popoli fortunati non ci preoccupiamo neanche. Siccome non ci preoccupiamo di queste cose, dovremmo preoccuparci almeno di altre cose, meno essenziali ma, comunque importanti. Non dico che ignorare le difficoltà altrui sia una cosa buona, anzi, trovo che gli aiuti al "terzo mondo" e tutte quelle "strane riunioni" fatte al G8 sono sacrosante e per fortuna qualcuno ci ha pensato. Dico solo che, visto che siamo fortunati, dovremmo mettere più impegno nel migliorarci il più possibile in modo da poter aiutare veramente chi rimane dietro di noi. Non siamo perfetti e questa è una cosa che bisognerebbe tener bene a mente e se le cose non funzionano è colpa nostra e solo nostra. Un po' come la mafia, quando abbiamo capito che il problema più grande per sconfiggere la mafia era la nostra omertà abbiamo cambiato un po' e piano piano, pezzo per pezzo i castelli della mafia crollano. La stessa cosa vale per la politica, per i treni, per le banche, per tutto quello che non funziona. Dobbiamo smettere di essere reticenti, omertosi, dobbiamo "arrabbiarci" e denunciare tutto quello che non va bene. Perchè non è vero che tanto non cambia niente. Se lo vogliamo possiamo cambiare questo mondo, dipende solo da noi dal nostro coraggio, dalla nostra correttezza e dalla nostra ricerca della giustizia.

22 maggio 2009

Onore al merito


Questo post avrei dovuto scriverlo come primo, però ho trovato cose più urgenti da sottoporre alla vostra cortese attenzione.
Il titolo che ho scelto per questo Blog "Illuso da una realtà mai sogno" non è frutto del mio sacco ma lo devo ad uno sconosciuto che ha voluto condividere su un muro a caratteri cubitali questo suo pensiero con tutto il mondo. La frase originaria era "Illusi da una realtà mai sogno", che io ho leggermente modificato in "illuso", perchè mi sento parte di quel gruppo di "speranzosi" a cui, quel genio sconosciuto, a voluto accennare.
Ogni giorno mentre tornavo da scuola con l'autobus potevo leggere tranquillamente quella scritta ed, usandola come spunto, ragionarvici sopra. Un giorno, quando ridipinsero il muro della casa sul quale era scritto quel graffito, sentii un senso di vuoto che cresceva dentro di me. Inconsapevolmente mi ero accorto che avevano cancellato lo spunto dei miei pensieri e riflessioni pomeridiane durante il lento tragitto dell'autobus. Dopo pochi mesi, però, la scritta riapparve in tutta la sua grandezza (circa 4 metri per 2 disposto su due righe).Pensai che non si possono cancellare i pensieri e se qualcuno ci dovesse provare questi ritornerebbero più forti e decisi che mai. So che molto probabilmente era riferito alla A.C.Fiorentina che a Firenze ha dato tante speranze ed altrettante delusioni ma da quel giorno è diventata un motto che ho fatto mio adattandone il significato a mio piacimento. Se ben ricordo passarono più di 15 anni e quella scritta, che tutt'oggi mi da l'incipit ai miei pensieri resistette a lungo. Ad oggi la scritta non è più visibile ma trova nuova vita in questo blog.

20 maggio 2009

Scuse formali

Spett.le Shinsuke Shimizu Ministro e Vice Capo Missione dell'ambasciata del Giappone in Italia, in relazione a quanto da voi denunciato ed esposto sul Vs. sito internet riguardo le parole dispregiative usate sul quotidiano "Il Giornale" in data 30 aprile a p. 16, articolo intitolato "Lambertow premiato dai giapponesi", non essendo a conoscenza di nessun tipo di spiegazione a scopo di rettifica da parte del quotidiano stesso o da chi per loro e volendo dissociarmi con forza dal concetto espresso nel articolo di cui sopra, Vi chiedo formalmente scusa per l'offesa lanciataVi dal mio connazionale.
Ben a conoscenza che queste scuse rappresentano un mio e solo mio pensiero salvo l'estensione alla mia famiglia di cui sono a capo e per la cui posso parlare,
mortificato dall'ennesimo episodio di cui noi italiani ci siamo macchiati, Vi rinnovo le mie scuse pregandoVi di estenderle a tutto il popolo giapponese e
Vi porgo i miei più rispettosi saluti.
Daniele, cittadino italiano.

19 maggio 2009

Ferite di una penna


Vi cito qui di seguito, senza aggiungere altro, un articolo apparso sul sito dell'ambasciata giapponese in Italia:



Ambasciata del Giappone
Roma
Roma, 7 maggio 2009


Egregio Direttore,
ci riferiamo all'articolo apparso sul Vostro giornale il 30 aprile a p. 16, intitolato "Lambertow premiato dai giapponesi". Nel medesimo si legge "Lambertow fa incetta di consensi tra i musi gialli giapponesi".
E’ ben accetta l'attenzione prestata alla notizia del conferimento dell'onorificenza al Senatore Dini da parte del Giappone. Tuttavia, riteniamo che l'espressione utilizzata per identificarci, ossia "musi gialli", abbia una connotazione dispregiativa e molto negativa. Segnaliamo che l'espressione non sarebbe neppure necessaria nel contesto, quindi il suo utilizzo è totalmente gratuito. Inoltre, tale espressione così grossolana non ci sembra consona né all'altezza di un giornale come il Vostro, a tiratura nazionale e con una sua tradizione nel giornalismo italiano. Pertanto, richiediamo quanto prima una spiegazione a scopo di rettifica sull'espressione "musi gialli giapponesi" come apparsa sul Vostro giornale.
Attendendo una Sua risposta in merito, Le porgiamo distinti saluti.


Shinsuke Shimizu
Ministro e Vice Capo Missione             


P.S.- Anticipiamo, inoltre, che la presente lettera sarà pubblicata in ogni caso sul sito della nostra Ambasciata al fine di informare i Vostri numerosi lettori.


(日本語仮訳) 日本大使館ローマ                                  ローマ、2009年5月7日 編集局長殿 4月30日付の貴紙16面に掲載された「Lambertow premiato dai giapponesi」と題する記事中、「Lambertow fa incetta di consensi tra i musi gialli giapponesi」との表現について、以下申し上げます。まずは我が国のディーニ上院外交委員長への叙勲に対し貴紙より払われた関心に対し歓迎申し上げます。しかしながら、同記事の中で日本人を表す表現として使用されている「musi gialli」との表現は侮辱的かつ大変否定的ニュアンスの表現であり、また、記事の内容に鑑みても、右表現を使用する必然性はないと思われ、したがって全く意味のない表現であると考えます。加えて、このような品格のない表現の使用は、全国紙であり、イタリアのジャーナリズムの中で伝統を有する貴紙の気品にそぐわないものと考えます。ついては、貴紙に掲載された上記表現の訂正を目的とした早急な説明を求めます。ご回答を待ちつつ。 敬具 (署名)清水 信介次席公使 追伸:本件書簡については、貴紙を購読する多くの読者に対する周知のため、当大使館のHP上に掲載する旨前もってお伝えします。
_______________________
Gent.mo Dott. Mario GIORDANO
Direttore ResponsabileIl Giornale
Via Gaetano Negri, 4
20123 MILANO

08 maggio 2009

Leggi razziali




La nuova proposta della Lega Nord non mi sorpende neanche un po'. Mi fa arrabbiare, mi dona una profonda delusione e, soprattutto, mi fa vergognare, ma non mi sorprende. Sono veramente arrabbiato con una società che si sta dimenticando dei propri valori. Sono deluso dalle persone che mi circondano che non si ricordano più cosa vuol dire integrazione. Mi vergogno di essere italiano e me ne vergogno tutte quelle volte che uno straniero, chiunque esso sia, può ridere di noi mentre facciamo la figura dei "cretini". Ben inteso che l'immagine degli italiani non sono gli italiani stessi bensì tutti coloro che sventolando la bandiera del "Made in Italy" trascinano la "povera" gente nel fango che creano. Troppo spesso mi chiedo il perchè del non reagire a questo soppruso di immagine.


Napoli è una splendida città che purtroppo per noi italiani è diventata l'immagine nel mondo di ogni singolo paese italiano. Ancora oggi alcuni amici di mia moglie che abitano in Giappone ci chiedono se abbiamo problemi con i rifiuti a casa nostra. Peccato che abitiamo a Firenze, peccato perchè loro mica lo sanno qual'è la differenza. Sarebbe come chiederci la differenza tra Kobe e Kyoto.


Posso, magari, giustificare il problema dei rifiuti ad un Giapponese. Ma come posso giustificare il razzismo o, peggiormente, la xenofobia che domina quasi incontrastata nell'ultimo periodo? Come posso giustificarlo davanti a persone che hanno imparato sulla loro pelle, al prezzo più alto, l'ingiustizia dell'essere razzisti. Semplicemente non posso. Posso solo abbassare il capo e vergognarmi per qualcosa che è stato detto da un mio compatriota. Da qualcuno che, in teoria, difende i miei stessi ideali e per il quale, sempre in teoria, potrei e dovrei dare la vita.


Semplicemente mi vergono perchè so già che nessuno di noi, forse me compreso, reagirà contro questa proposta.

03 maggio 2009

Fuoco sotto la neve


Vorrei parlarvi di un film che si intitola "fire under the snow" di cui qui a fianco potete trovare il blogpart. Vi prego, è molto importante. Importante perchè parla di una situazione (quella tibetana) che l'occidente, in particolare l'Italia, si ostina a non voler vedere o in taluni casi addirittura a rifiutare (vedi il rifiuto del governo di accogliere il Dalai Lama). Il film è un documentario, narrato attraverso la voce diretta di un monaco, che parla degli abusi e delle torture subite dal monaco stesso inflitte dalla Cina (o da chi ne fa le veci). Voglio portare all'attenzione ti tutti quelli che vorranno leggere il mio blog questo film perchè non voglio che la nostra labile memoria si esaurisca. Le olimpiadi di Pechino 2008 sono state un evento-recipiente anche per poter portare all'attenzione mondiale i delitti (innegabili) che le autorità cinesi vogliono mettere a tacere. Sono sempre stato convinto che la giustizia, la libertà ed i diritti umani siano più forti di qualsiasi governo e sono sempre stato convinto che bisogna lottare quando uno di questi vengano negati. Personalmente non ho nessuna conoscenza ne potere politico per poter contrastare un governo di un popolo che è di fatto un quinto della popolazione mondiale, da solo non posso fare niente. Per questo bisogna unirsi, coercizarsi in un unico obbiettivo, perchè loro sono un quinto della popolazione ma noi, tutti noi, siamo quattro quinti. Non voglio fare un discorso anarchico od insurrezionalista, ma credo sia necessario ricordarsi che anche senza i cinesi, o meglio il governo cinese, l'Europa, l'America (del nord e del sud), l'Australia, l'Africa e perfino l'Asia esistono e sopravvivono. Nel mio piccolo posso solo suggerire di vedere questo film per imparare a lottare senza violenza, per combattere l'ingiustizia con la giustizia, per non dimenticare, per far sì che tutto questo dolore, sofferenza ed ingiustizia siano serviti ad una causa più alta e non vengano buttati inutilmente.

Quando aprirete il link vi apparirà una pagina completamente scritta in giapponese, ed una piccola finestra con un video. Il video è in lingua tibetana sottotitolato in giapponese, ma non c'è bisogno di saper parlare tibetano ne di saper leggere il giapponese, tutto quello che vi serve è leggere ciò che è "scritto" chiaramente dentro gli occhi del monaco. Il linguaggio del cuore è internazionale.