23 settembre 2009

D come disattento


Recentemente mi è capitato di riflettere sul comportamento dei genitori nei riguardi dei loro figli. Il compito che spetta ad un genitore, lo riconosco, è dei più ardui che la vita ci possa riservare. A loro, infatti, spetta non solo il prendersi cura fisicamente dei propri figli (ed a volte dei figli di altri) provvedendo a sfamarli, curarli e quant'altro un figlio necessiti, ma hanno anche l'obbligo morale di istruirli ed educarli. Ultimamente però noto alcuni comportamenti dal mio punto di vista incomprensibili.

Qualche giorno fa, infatti, mentre facevo alcune compere nel comprensorio della provincia di Firenze, mi sono imbattuto in un genitore al dir poco disattento. Stavo tranquillamente percorrendo in macchina una strada a due corsie e doppio senso, stretta a tal punto da non consentire (in condizioni di traffico pesante) il sorpasso ai motorini. Questo signore che chiamerò D. (disattento) per comodità, essendo sabato ed evidentemente libero dal suo lavoro, aveva deciso di andare a prendere le sue due figlie all'uscita della scuola. Azione più che lodevole per coltivare un buon rapporto Padre/Figli.

Per poter prendere le sue figlie poteva scegliere se parcheggiare in un parcheggio lì vicino(50 metri al massimo) e fare due passi a piedi oppure bloccare il traffico all'interno del piazzale della scuola sperando nella rapidità delle sue due figlie di circa undici anni (ad occhio e croce). La scelta di D. è stata invece di accostare la macchina al marciapiede della strada, creando così un pericolosissimo doppio senso alternato.

Quando sono sopraggiunto io con la mia macchina D. stava giusto attraversando la strada (ovviamente nel punto più vicino alla macchina) ignorando completamente le strisce poste ad una decina di metri da lui e dalle sue figlie. Esortando le figlie a passare prima che passassi io D. ha fatto cadere lo zaino/trolley di una delle due, questo ha fatto si che i tre si dividessero. D. e una delle sue figlie da una parte della strada, l'altra figlia in mezzo alla strada accanto alla macchina. Ovviamente ho suonato il mio clacson per avvertire del mio passaggio in modo che, almeno, potessero accorgersi del passaggio imminente di una macchina e potessero evitare di fare movimenti improvvisi ed ancora più pericolosi. So di aver sbagliato e che dovevo fermarmi dando la precedenza, anche in assenza di strisce, comunque ai pedoni, ma ero intenzionato a liberare al più presto quello spazio per evitare un aggravarsi della situazione(vedi il motorino dietro di me che fremeva dalla voglia di passare). Ma forse proprio per il mio colpo d'avvertimento D. ha capito che mi ero accorto della situazione e ha deciso di attraversare trascinandosi dietro la figlia e lo zaino/trolley. Ovviamente ho rallentato ulteriormente, provocando così il sorpasso immediato del motorino che era dietro di me e che è passato a bruciapelo dello zaino. D. mi ha apostrofato con un "Ma non vedi che ci sono le bambine" ed io che non ho potuto trattenermi ho risposto "Allora insegnagli meglio ed a passare sulle strisce".

Mi sono veramente arrabbiato con lui e con quel suo modo di pensare egoistico a tal punto di usare le sue figlie a mo' di scudo per le sue mancanze.

Lo ripeto, essere genitore è una delle cose più difficili a questo mondo e cercare scorciatoie che facilitino il compito non credo aiuti realmente nessuno. Anzi poi magari quelle "scorciatoie" si riperquotono sul carattere o sull'educazione dei figli e renderanno ancora più arduo il compito iniziale del genitore.

1 commento:

  1. vedessi che battiglie ci sono a scuola qui da noi ! A volte vorrei passare a prenderle col parapendio : secondo me sarebbe meno pericoloso!

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