10 agosto 2009

Ciò che rimane



64 anni sono passati da quello che ritengo sia il più grande errore dell'umanità. Oggi mentre pranzavo con mia moglie ho rivisto per l'ennesima volta le immagini di quell'orrore di cui troppo spesso l'occidente va fiero. Piangevo. Piangeva anche mia moglie, senza parlare siamo rimasti attoniti davanti a quelle immagini. Il commento dello speaker televisivo ha rotto il silenzio e con voce rotta dal pianto mia moglie mi ha detto "guarda, guarda quello che hanno fatto...". Non riuscivo più a fermare le lacrime. Volevo chiederle scusa, ma non so come si possa, con quale coraggio, con quale "ragione" si possa chiedere scusa per una cosa così. Abbiamo finito di pranzare e non ne abbiamo più parlato, ma so che non è un capitolo chiuso nè per lei nè per me. Non è chiuso per nessuno. E' solo sospeso nel tempo, da 64 anni aleggia su di noi, ogni tanto alziamo la testa e ci ricordiamo che è lì a monito per le generazioni future. Come i nostri padri dobbiamo accettarne la responsabilità ed insegnare ai nostri figli ad alzare la testa e a guardare a quell'orrore in modo costruttivo così che nessuno possa anche solo pensare di ripeterlo.

4 commenti:

  1. Di quella guerra va dimenticato tutto.

    Dai campi di sterminio degli ebrei, alla quella schifosa bomba di cui sapevano il disastroso effetto.

    Dai campi di concentramento di italiani e giapponesi in America, alla scelta di Italia e Giappone di unirsi a una Germania spietata e senza coscienza.

    Di quella guerra va dimenticato tutto. E non va scordato nulla!

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  2. La cosa più sbalorditiva è che ancora oggi, in Giappone, si continui a morire di nucleare.
    E non solo per quello della bomba, ma anche per quello delle centrali.
    Meditiamo tutti, ma proprio tutti.
    Ulo

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  3. alzare la testa e guardare sempre più lontano, senza dimenticare.

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  4. Grazie a tutti voi per aver dedicato un "minuto" del vostro tempo alla memoria.
    Grazie di cuore.

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